Dedalus
- 05/06/2020 22:51:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
La mente è come un parco giochi e la poetessa la usa a suo piacimento usando un linguaggio universale che si addossi tutto il senso di quel mondo di cui siamo plasmati. Il respiro dell’autrice è in chiaro, perfettamente percepibile tanto da divenire poesia, non studio a tavolino emulante unopera omerica. La poetessa fa sua la figura di una Penelope ancestrale rinnovandone pensieri ed ansie di unattesa deccennale e ben riinterpretandone il dolore intimo in una pagina scritta di pathos estremo. "Il tempo passa. Passa e non muta/tesse una tela che io disfo/a sua insaputa" ed è proprio in questi ultimi versi che emerge prepotente limmagine di una nuova Penelope in chiave moderna con tutti i pregi ed i difetti che il tempo con il suo scorrere apporta creando una nuova patina.
|